Ancora troppi morti sul lavoro

Una strage quotidiana. Il quadro dei morti sul lavoro presentato dall’Inail è purtroppo demoralizzante. Sono 1.221 gli incidenti con esito mortale denunciati all’Inail nel 2021, in lieve calo (-3,9%) rispetto al 2020, quando gli infortuni fatali furono 1.270, ma in forte aumento sul 2019, ultimo anno pre-pandemia, che fece segnare 1.089 denunce di incidente mortale.
In un contesto di generalizzata ripresa economica, con l’Italia forte della crescita di una crescita Pil del +6,4% nel 2021 che ne ha fatto a sorpresa la locomotiva d’Europa, lo scenario in tema di sicurezza sul lavoro è tutt’altro che roseo.
Nel complesso, durante il 2021 le denunce di incidente sul lavoro pervenute all’Inail sono state 555.236, in aumento dello 0,2% rispetto all’anno precedente, mentre le patologie di origine professionale denunciate sono state 55.288, con un balzo del 22,8% sul 2020. Anno durante il quale, ricorda il report dell’Inail, «i vari arresti e ripartenze delle attività produttive hanno ridotto l’esposizione al rischio di contrarre malattie professionali». In Italia, l’incidenza media (cioè il rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa), è pari a 42,5 vittime ogni milione di occupati.
Egidio Sangue, FondItalia: «La sicurezza sul lavoro, una questione di cultura»
«La sicurezza sul lavoro è un tema prima di tutto culturale», dice Egidio Sangue, Direttore di FondItalia, «e come tale va instillata in imprenditori e lavoratori quotidianamente nel corso dell’attività professionale. La domanda di formazione in salute e sicurezza è alta. Nel 2021 sono state 1175 le imprese aderenti a FondItalia che hanno partecipato a progetti formativi in tema di sicurezza sul lavoro, per un totale di oltre 14.500 lavoratori. Parliamo del 43% del totale dei progetti formativi. E quest’anno siamo già al 51%, con un incremento di richiesta fra le imprese del settore sanitario» conclude Sangue.
Superbonus, benefici solo a chi rispetta la sicurezza sul lavoro
Intanto il tema della sicurezza sul lavoro è stato affrontato anche nel provvedimento sul Superbonus che il 18 febbraio 2022 ha dato il via libera alle tre cessioni per i crediti. Ora per ottenere le agevolazioni fiscali, le imprese edili dovranno applicare i contratti collettivi nazionali di lavoro che prevedano norme sulla sicurezza dei lavoratori. Un modo per scoraggiare l’assunzione di personale non formato, e dunque a rischio sicurezza, sui cantieri edili. La norma, ha spiegato il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, prevede che il beneficio fiscale sia rilasciato soltanto in presenza di «un contratto siglato da organizzazioni che hanno messo al centro della loro attenzione il tema della sicurezza e ciò è un fatto positivo per i lavoratori, è un fatto positivo per le imprese che rispettano la legge e che fanno della sicurezza un obiettivo fondamentale, è un fatto positivo per la società».
I controlli del rispetto della normativa sarà di competenza dell’Agenzia delle Entrate che si avvarrà dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, dell’INPS e delle Casse Edili. 22” spiega il rapporto.