Aziende in difficoltà: non trovano i profili professionali che cercano

Le imprese faticano ancora a trovare profili professionali di cui hanno bisogno. A certificarlo è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, reso noto il 14 novembre. 

Secondo lo scenario delineato, le imprese italiane prevedono per il mese di novembre 382mila le assunzioni e 1,2 milioni per il trimestre novembre-gennaio. Resta tuttavia preoccupante la difficoltà di reperire il 46,4% dei profili ricercati (oltre 177mila profili dei 382mila ricercati), un valore in crescita di 8 punti rispetto un anno fa. 

Secondo il report di Unioncamere e Anpal, mediamente sono necessari 3,9 mesi per trovare sul mercato i candidati di difficile reperimento. Per gli Specialisti nelle scienze della vita (difficili da reperire nel 77,5% dei casi) si registrano punte di 7,5 mesi. Mentre 5,7 mesi sono necessari per i Tecnici della gestione dei processi produttivi (65,6% la relativa difficoltà), 5,4 mesi per i Fonditori, saldatori, montatori carpenteria metallica (69,5%) e per gli Artigiani e operai specializzati nelle costruzioni (66,7%) e 5,2 mesi per i Tecnici in campo ingegneristico (65,6%).

Un problema evidente di costruzione di competenze e di allineamento fra formazione dei lavoratori e reali esigenze delle imprese. 

E proprio sul decisivo ruolo delle competenze, FondItalia vuole giocare un ruolo da protagonista per sostenere e accompagnare imprese e lavoratori nellobbligato percorso di crescita dei prossimi anni. Fra le prime iniziative messe in campo c’è C+, uno strumento per migliorare il match fra domanda e offerta di lavoro presentato ad ottobre a ExpoTraining e che entrerà in una fase di sperimentazione nel 2023. C+ utilizza i descrittori e le relazioni presenti nellAtlante del Lavoro e delle Qualificazioni al fine di offrire ai lavoratori un percorso assistito per attestare e validare le competenze acquisite lungo larco della vita: non solo le competenze scolastiche e universitarie, ma anche quelle informali acquisite sui luoghi di lavoro e di vita sociale.

«Formazione continua, costruzione delle competenze ed esigenze delle imprese costituiscono i tre pilastri sui quali si regge lo sviluppo economico del nostro Paese» commenta Egidio Sangue, Direttore di FondItalia. «In questo senso il ruolo dei Fondi Interprofessionali è essenziale per finanziare la formazione continua, certo, ma anche per favorire lallineamento fra domanda e offerta di lavoro. Per questo abbiamo accolto positivamente lopportunità di contribuire alla buona riuscita del rinnovato Fondo Nuove Competenze. Una scelta che formalizza la già evidente centralità dei Fondi nellambito delle politiche attive e nella complessa, ma fondamentale, relazione tra impresa e capitale umano».