Il futuro del cinema e dell’audiovisivo: business in crescita e nuove figure professionali

cinema e audiovisivo

Il cinema italiano genera un giro d’affari di circa 4 miliardi e conferma una costante crescita nei ricavi e nell’innovazione. In questo contesto nascono anche tante nuove figure professionali che si vanno ad affiancare a quelle storiche, che però per stare al passo con i tempi hanno bisogno di una attenta formazione continua. E se da una parte le sale cinematografiche vanno in crisi, dall’altra va sottolineato l’ampliamento del mercato e il numero delle piattaforme internazionali che danno spazio a tutti i prodotti audiovisivi.

L’investimento di FondItalia nel cinema

In occasione della rassegna Otranto Film Fund Festival – sostenuta da FondItalia – che si è tenuta nella cittadina pugliese a metà settembre, sia il presidente Francesco Franco che il direttore Egidio Sangue hanno sottolineato l’importanza del cinema e del settore dell’audiovisivo come grande risorsa per il nostro paese dal punto di vista dell’occupazione e del valore economico.

«La formazione rappresenta uno dei principali strumenti per investire sulla crescita» hanno ribadito i due vertici di FondItalia, che durante l’evento di Otranto hanno sottolineato come «nel mondo del cinema lavorano molti giovani, un quarto degli occupati nella produzione ha meno di 30 anni, forte anche la presenza delle donne e come si faccia sempre più forte la richiesta di competenze specialistiche».

Lo studio di Anica e Unicredit

Recentemente Unicredit e Anica (Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali) hanno parlato del futuro dell’industria cinematografica italiana nel forum “Il cinema è cultura, industria, ricerca”, sia in riferimento alle produzioni mondiali che all’innovazione tecnologica.

Per l’occasione è stato presentato uno studio sul settore, in cui si è evidenziata la crescita dei ricavi tra il 3 e il 6 per cento negli ultimi anni. Ma a una redditività in crescita si contrappone la crisi delle sale cinematografiche: 6,89% di presenze in meno nel 2018 rispetto al 2017 e -18,42% rispetto al 2016; incassi del 2018 in calo con -4,98% rispetto al 2017 e un -16,01% rispetto al 2016). I cinema soffrono la concorrenza di tv e internet e provano a ingegnarsi per offrire al pubblico nuovi servizi (come ad esempio l’apertura al pubblico sin dalla mattina, servizio di babysitteraggio, sala on-demand per scegliere la pellicola da visionare, nuovi spazi per eventi e altre attività).

E se i ricavi non sono aumentati, nonostante il rincaro sui biglietti, il dato che fa sorridere è quello del box office della produzione italiana e delle co-produzioni: il 2018 ha registrato un incasso di 127.8 milioni di euro (+23,86% rispetto al 2017). In sostanza non c’è stato un film italiano che ha fatto il cosiddetto boom ma un maggior numero di pellicole che hanno attirato l’attenzione del pubblico, mettendo in evidenza la pluralità dei generi e la qualità dei lavori.

Secondo i dati dello studio Unicredit: l’intera filiera cinematografica italiana (composta da produttori, distributori, industrie tecniche, esercenti, produttori di apparecchi cinematografici) genera un giro d’affari di circa 4 miliardi di euro. Nel comparto risultano attive oltre 2.000 aziende, quasi tutte di piccole dimensioni (il 97% è sotto i 10mln di fatturato).

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Il futuro del comparto audiovisivo 

A fare da volano a tutto il settore sarà l’innovazione tecnologica e l’ampliamento del mercato internazionale, ma anche contenuti di grande qualità da distribuire su diverse piattaforme, portando a una crescita di tutto il settore.

Il mondo del cinema, proprio perchè si dirige verso un futuro tecnologico sempre più ampio, ha bisogno di investire in formazione per essere al pari o a un livello superiore rispetto ai competitor stranieri. Non si tratta solo di investimenti, ma anche di ulteriori specializzazioni per tutte le figure che fanno parte del comparto.

Davanti alla macchina da presa ci sono gli attori, ma sono tutti coloro che non si vedono e ma lavorano dietro le quinte a creare la magia del cinema; dal regista ai tecnici c’è un mondo immenso: montatori, fotografi, effettisti, addetti al casting, all’edizione e al doppiaggio, cartellonisti, costumisti, musicisti, produttori e manager, macchinisti, microfonisti, operatori, runner, attrezzisti, arredatori, pittori, scenografi, truccatori, stuntman e sceneggiatori.

Le nuove professioni

Accanto alle figure storiche del settore, la tecnologia ne ha già create altre: ai classici canali di comunicazione si è aggiunto, ad esempio, il social media manager per le campagne di marketing prima dell’uscita del film e che racconta attraverso i social, creando una certa attesa, il film che si sta girando. Ma c’è anche il personal trainer del set, che aiuta i protagonisti a mantenere la forma fisica dall’inizio alla fine delle riprese che a volte durano parecchi mesi.

Ultimamente sono molto richiesti gli action-cam, a metà tra cameram e stuntman, ma in grado di utilizzare le apparecchiature di ultima generazione per riprendere azioni spettacolari da un punto di vista unico e far vivere grandi emozioni al pubblico. Anche documentari e fiction usano negli ultimi anni i grandi effetti scenici che richiedono tecnici specializzati in ripresa 4k e animazione 3D. Il cinema è un mondo in continua evoluzione, e come tale ha bisogno di figure professionali costantemente formate e pronte a cogliere al volo le opportunità che il settore offre.

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