Il futuro del turismo tra sostenibilità, salute e digitalizzazione

turismo sostenibile

Articolo redatto da Osservatorio FondItalia

Un rapporto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo in Europa (OCSE), dal titolo Rebuilding tourism for the future: COVID-19 policy response and recovery, analizza la crisi che sta attanagliando il settore del turismo, tentando di individuare gli aspetti che ne guideranno la ripresa post-pandemia.

Tra le potenziali implicazioni di lungo termine, il rapporto individua una maggiore sensibilità per la sostenibilità ambientale, la crescente attenzione per la sicurezza sanitaria e l’ulteriore sviluppo della digitalizzazione.

La sostenibilità è destinata a diventare un aspetto sempre più importante, in funzione di una diffusa consapevolezza dei cambiamenti climatici e dell’impatto che il turismo può avere su questa dimensione.  La ripresa del turismo in Corsica, a Kyoto o a Bay of Plenty in Nuova Zelanda, ad esempio, si sta focalizzando proprio sulla tutela e la valorizzazione delle risorse naturali. Un caso emblematico è quello di Posio, nella Lapponia finlandese, che, spinta dal turismo interno, ha registrato un numero record di visitatori nella stagione estiva 2020, puntando su un’offerta che intende valorizzare il patrimonio naturalistico locale promuovendo i safari con gli husky.
Il tema della sostenibilità turistica non si lega solo all’ambiente, ma anche alla capacità di intercettare fasce di visitatori estremamente differenziate e con esigenze specifiche. Nell’era dell’”on-demand”, risulterà centrale la capacità di elaborare percorsi turistici flessibili, suscettibili di essere modellati sulle esigenze del viaggiatore, con particolare riguardo a nuovi profili (ad esempio gli smart-workers, desiderosi di unire lavoro e turismo).
Il rapporto dell’Oece evidenzia inoltre la crescente importanza degli aspetti legati alla sicurezza e all’igiene per la selezione delle destinazioni. Le strutture turistiche sono dunque chiamate a sviluppare e attuare protocolli e standard in materia di salute e sicurezza, nonché a garantire le adeguate informazioni ai visitatori e a sviluppare campagne di marketing e promozione che evidenzino questi aspetti.
Si prevede che la digitalizzazione nei servizi turistici continuerà ad accelerare, favorendo un maggiore ricorso all’automazione, all’utilizzo di pagamenti e servizi contactless, all’adozione di esperienze virtuali e alla erogazione di informazioni in tempo reale. Le strutture turistiche più all’avanguardia si stanno dotando di app che hanno il duplice vantaggio di informare i visitatori delle condizioni igieniche e dei livelli di frequentazione dei siti e delle strutture turistiche, suggerendo luoghi meno trafficati. Negli Stati Uniti, ad esempio, l’app NowCrowd consente ai turisti di avere informazioni in tempo reale sull’afflusso nei locali.

Nuove figure professionali

Le trasformazioni in atto determineranno l’emergere di nuove figure professionali nel settore del turismo.
Alcune figure tradizionali dovranno ampliare il loro raggio d’azione. Ad esempio nel caso dei gestori o dei direttori delle strutture d’accoglienza, oppure nel caso degli operatore turistici, sarà necessaria una riqualificazione orientata alla costruzione di network territoriali che favorisca la cooperazione con aziende complementari per la gestione di percorsi di visita integrati.
Diventeranno sempre più importanti i travel designer, vale a dire i professionisti capaci di costruire un’offerta turistica che sappia adattare le caratteristiche del territorio alle aspettative del viaggiatore (ad esempio concependo il “safari con gli husky” proposto a Posio).
Il compito di pubblicizzare i nuovi percorsi turistici sarà concentrato nelle mani del social media manager, il quale dovrà operare con un respiro internazionale.
Nell’ambito del turismo sostenibile, tre figure risultano emergenti: il promotore di sviluppo turistico sostenibile, il tecnico in gestione di turismo ambientale e la guida ambientale turistica.
In virtù della crescente attenzione per i temi della sicurezza sanitaria, le strutture turistiche dovranno inoltre dotarsi di esperti in materia sanitaria.

Investimenti in formazione

Di fronte alle trasformazioni che caratterizzeranno il turismo post-pandemia, la formazione e riqualificazione dei lavoratori rappresenta un aspetto centrale. Non a caso, il rapporto dell’Oece evidenzia gli ingenti investimenti che stanno operando i Paesi in questo ambito.
In Israele il Ministero del turismo ha promosso un programma di webinar per albergatori, agenti di viaggio, tour operator e guide turistiche orientato alla gestione della pandemia e alla pianificazione della ripresa del turismo post-covid.
La formazione sugli strumenti digitali è al centro di analoghi programmi di formazione promossi dai governi di Cile, Finlandia, Grecia, Marocco, Portogallo.

In Grecia, ad esempio, i corsi online offerti tramite la piattaforma “Greece from Home” e realizzati in collaborazione con Google, offrono ai professionisti del turismo l’opportunità di migliorare le proprie competenze digitali e possono richiedere una formazione online su misura per migliorare la presenza digitale della propria attività. Questa iniziativa è stata sviluppata in collaborazione con Google. Il Ministero del turismo sta inoltre collaborando con la Hellenic Open University per offrire istruzione e formazione professionale nel settore del turismo tramite l’apprendimento a distanza.

In Finlandia, VisitFinland ha lanciato una serie di lezioni online  sulla digitalizzazione delle imprese turistiche.
In Costa Rica il Ministero del turismo ha progettato una serie di corsi per gli addetti del settore del turismo sulla gestione della pandemia, i protocolli da adottare, i servizi igienico-sanitari, la gestione aziendale, le questioni finanziarie, il marketing e la commercializzazione. Un totale di 33 corsi online ha consentito la formazione di oltre 3000 persone.
In Ungheria l’Agenzia del turismo ungherese, insieme con l’Alliance of Hungary Tourism Associations e la Budapest University of Economy ha realizzato una piattaforma e-learning, denominata Tourism Academy, con l’obiettivo di accrescere la competitività economica delle PMI turistiche. I partecipanti registrati possono accedere a una biblioteca digitale contenente lezioni e informazioni utili e conoscere prodotti di nicchia con un potenziale di crescita significativo.
In Lettonia il governo sta curando la formazione dei dipendenti del turismo in varie competenze (soprattutto legate all’IT) erogando borse di studio.
In Cile un programma di formazione per la competitività e la digitalizzazione del turismo mira a sostenere la trasformazione digitale delle PMI turistiche.
In tutto il mondo, Paesi e strutture turistiche si stanno già preparando all’era post-covid.

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