Il ruolo dei Fondi Interprofessionali nella trasformazione del lavoro e della formazione grazie all’innovazione tecnologica

Articolo redatto da Osservatorio FondItalia
Il primo tavolo di lavoro dell’Osservatorio sulle trasformazioni del lavoro e della formazione continua ha posto l’attenzione sull’impatto che l’innovazione tecnologia e organizzativa ha sul lavoro. Un argomento di fondamentale importanza nel contesto economico e sociale in cui viviamo e in cui l’Osservatorio, promosso da FondItalia in collaborazione con l’Associazione Economics and Labour (Ecolab), costituita dall’Università degli Studi dell’Aquila e dall’Università di Salerno, si trova ad operare.
Innovazione tecnologica e il ruolo dei Fondi Interprofessionali
L’innovazione tecnologica, infatti, proprio in questi mesi ha permesso lo svolgersi di attività lavorativa e di studio da casa, un supporto necessario per non fermarsi, un’esigenza per aziende, lavorati e studenti. Ma qual è il ruolo che giocano i Fondi Interprofessionali in questo momento? «I Fondi Interprofessionali sono soggetti previlegiati nell’intercettare il punto di vista e le esigenze delle imprese e dei lavoratori e nel riportarle all’interno del sistema delle politiche attive, proprio perché espressione delle Parti Sociali – ha dichiarato l’avv. Francesco Franco, presidente di FondItalia nel corso del suo intervento introduttivo al tavolo di lavoro dell’Osservatorio –. Assume particolare importanza, quindi, in questo momento aumentare la centralità e rafforzare il ruolo dei Fondi Interprofessionali. Un ruolo più incisivo e ampio che possa andare oltre la formazione dei dipendenti delle imprese iscritte, coinvolgendo anche la platea dei disoccupati o di chi, appena entrato nel mondo del lavoro, abbia la necessità di acquisire nuove competenze specialistiche».
Il tavolo di lavoro dell’Osservatorio
Al primo tavolo di lavoro dell’Osservatorio di FondItalia hanno partecipato oltre al presidente Franco anche Roberto Rossi (Presidente dell’Associazione Ecolab), Alessandra Righi (Istat), Davide Premutico (Anpal), Lelio Iapadre (Università degli Studi dell’Aquila), Gaetano Sabatini (Università degli studi Roma Tre), Gianpaolo Basile (Universitas Mercatorum), Massimo Amorosini (School of Management Università LUM Jean Monnet) ed Egidio Sangue (vicepresidente di FondItalia).
Tanti i temi toccati dai relatori, ma in particolare la riflessione si è soffermato su: il gap tecnologico che da qui a 10 anni si verrà delineando tra i diversi paesi; l’importanza delle scelte dei leader di oggi per l’automazione nelle aziende e l’influenza sull’occupazione; le azioni da sostenere per aiutare le imprese; il ruolo di Regioni e Fondi Interprofessionali nel processo di innovazione; la formazione come pilastro delle politiche attive del lavoro e come necessità per le imprese di essere competitive sul mercato, in particolar modo le piccole e medie imprese; un adeguaeto aumento delle risorse destinate ai Fondi Interprofessionali. Ma soprattutto in conclusione, tutti sono stati concordi sulla necessità di una maggiore collaborazione fra tutte le parti sociali per avviare una riflessione anche sulle nuove figure professionali da formare.
Guarda il primo tavolo di lavoro dell’Osservatorio
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