SIOS Summer 2023, Patrizi: «Il sistema della formazione continua ha bisogno di un cambiamento»

« Il sistema della formazione continua finanziata dai Fondi interprofessionali è ferma al 2007 e ha urgente bisogno di un rinnovamento ».
È il monito lanciato da Nicola Patrizi, presidente di FederTerziario, intervenuto in rappresentanza di FondItalia – il Fondo Interprofessionale promosso da UGL e Federterziario – al convegno sulla formazione finanziata realizzato da EFI In Tour giovedì 27 giugno, nell‘ambito del SIOS Summer 2023, e ospitato dalla Luiss Guido Carli di Roma
L’evento ha proposto due tavole rotonde: la prima, intitolata “Come la formazione finanziata può essere una leva per la crescita del proprio potenziale umano”, che ha previsto gli interventi di Fabrizio Gallante (Enzima12), Vincenzo Precisano (Challenge Network), Luca Emilio Giorgini (ManpowerGroup Talent Solutions), Claudio Bucci (Consilia) e Salvatore Caputo (Mylia, Adecco Group); la seconda, che si è concentrata su “Le opportunità offerte dai bandi e fondi istituzionali”, ha visto confrontarsi Alessandro Vercesi (Camera dei Deputati), Eleonora Pisicchio (Fondo For.Te), Massimiliano Cantafia (FonARCom) e appunto Nicola Patrizi, intervenuto per FondItalia.
Formazione anche per gli imprenditori
Il presidente di FederTerziario ha invitato a una riflessione sull’esigenza di una modifica urgente del sistema della formazione continua, che oggi viene erogata solo ai dipendenti delle aziende. « La formazione dovrebbe essere rivolta anche agli imprenditori, soprattutto nelle piccole aziende, dove spesso l’imprenditore è anche un lavoratore. E anche ai lavoratori non ancora assunti, per consentire alle imprese di assumere lavoratori in possesso di quelle competenze delle quali hanno effettivamente bisogno».
Patrizi ha criticato la logica per cui spesso il successo della formazione continua viene decretato «solo da una corretta rendicontazione, senza verificare se la formazione abbia avuto un effettivo impatto sulle competenze dei lavoratori». Per questo, secondo Patrizi, è necessario che «i Fondi elaborino insieme una proposta in grado di far evolvere il sistema» in una logica di «valutazione del raggiungimento degli obiettivi della formazione. A partire dalla definizione di un sistema che tracci le competenze dei lavoratori».
Lo strumento di FondItalia per tracciare le competenze
In questo senso, FondItalia ha avviato la sperimentazione di uno strumento, denominato C+, che sarà presto a disposizione delle imprese. L’App, che utilizza i descrittori e le relazioni presenti nell’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni, ha come finalità quella di offrire ai lavoratori un percorso assistito per mettere in trasparenza, attestare e validare le competenze acquisite lungo l’arco della vita, quindi non solo il proprio percorso di studi e professionale, ma anche le proprie qualità, le skills acquisite nel corso della propria vita lavorativa, le proprie capacità in determinati settori operativi ed i propri talenti, consentendo alle imprese ricerche mirate per incrementare la proprio squadra di collaboratori.
Quasi 105 milioni di euro di finanziamento per la formazione
Ad oggi sono oltre 145mila le aziende aderenti a FondItalia per un totale di 407mila lavoratori. Le aziende operanti nel settore Commercio sono la maggioranza (17.270), seguite da quelle dell’Ospitalità (9.582) e della Manifattura (8.181). In 14 anni di attività, il Fondo ha erogato quasi 105 milioni di euro per il finanziamento dell’attività formativa.