Innovazione e Formazione Continua: le chiavi del successo per il Made in Italy

È giunto a conclusione con la sua terza e ultima tappa il ciclo di convegni organizzati da ExpoTraining in collaborazione con FondItalia sui temi della formazione professionale come volano di crescita. Dopo i due primi appuntamenti, che si sono tenuti la scorsa primavera nelle sedi istituzionali della Camera dei Deputati, giovedì 5 ottobre, nella prestigiosa Sala Capitolare del Senato della Repubblica a Roma, si è svolto il convegno conclusivo dal titolo “Innovazione e Formazione Continua: le basi per un Made in Italy competitivo e sostenibile”, moderato da Valentina Aprea, esperta in politiche della formazione e lavoro, per discutere delle sfide e delle opportunità legate all’industria del Made in Italy.
I lavori – che hanno visto la partecipazione di Paola Frassinetti, sottosegretaria al Ministero dell’Istruzione e del Merito, Tiziana Nisini, vicepresidente commissione Lavoro della Camera dei Deputati, Antonello Giannelli, presidente dell’ANP (Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici), Egidio Sangue, direttore di FondItalia, Nicola Patrizi, presidente di FederTerziario e Carlo Barberis, presidente di Expo Training – hanno affrontato una questione cruciale: nonostante il successo del Made in Italy, che rappresenta un terzo del PIL italiano con un export che ha superato i 600 miliardi di euro, il settore rischia di subire un brusco rallentamento a causa della mancanza di maestranze e professionalità qualificate. La carenza di competenze è una questione che non può essere ignorata, come hanno sottolineato dati di Banca d’Italia, Unioncamere e Istat, che evidenziano la perdita di oltre 140.000 posti di lavoro altamente qualificati ogni anno, oltre ai tre milioni di giovani NEET che non seguono percorsi scolastici né lavorano.
Egidio Sangue: « Il lavoratore crea la bellezza della nostra economia»
«Il Made in Italy si basa sul capitale umano – ha detto Egidio Sangue, direttore di FondItalia – Potrebbe sembrare una banalità, ma è il lavoratore che crea la bellezza della nostra economia. Anche in questo ambito rileviamo un’esigenza molto forte di sviluppare competenze pertinenti e realizzare investimenti mirati allo scopo di mantenere alta l’eccellenza del Made in Italy nei mercati internazionali, da sempre icona di stile e qualità ambite in tutto il mondo. Per farlo – ha proseguito Sangue – sono necessari percorsi formativi dedicati per le persone già occupate e che, in tal modo, possono fornire il loro contributo per realizzare e valorizzare le produzioni italiane nel mondo. Parliamo di competenze economiche e di mercato per indagare il funzionamento dei settori produttivi tipici dell’Italia e consentire l’analisi dei contesti storico-geografici e artistici in cui nascono e si sviluppano le eccellenze italiane; competenze di marketing per valorizzare i diversi settori produttivi tenendo conto delle differenti vocazioni delle aree territoriali; competenze imprenditoriali, di tipo organizzativo e gestionale; ed infine, le competenze linguistiche, che ovviamente acquistano un ruolo di primo piano».
Nicola Patrizi: «Sanare la frattura tra offerta e domanda di lavoro»
Per Nicola Patrizi, presidente di FederTerziario, la ricetta va ricercata nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro: «In uno scenario di grande transizione globale – ha detto – crediamo che l’investimento nella formazione e nell’accrescimento delle competenze che supportino lo sviluppo della sostenibilità e delle innovazioni rappresentino degli elementi imprescindibili per imprenditori e dipendenti già attivi ma anche per coloro che sono in procinto di accedere al mercato del lavoro. È un impegno che dobbiamo prendere anche per sanare la frattura tra offerta e domanda di lavoro e offrire alle imprese italiane profili professionali in grado di gestire le sfide globali. In questa ottica, tramite il Pnrr con le risorse aggiuntive di repower, l’UE prevede importanti risorse per la formazione che devono essere messe in campo in modo costruttivo, soprattutto per le Aziende, per migliorare le competenze nel settore energetico».
Paola Frassinetti, sottosegretaria all’Istruzione: «Liceo del Made in Italy per promuovere il marchio italiano nel mondo»
Nel corso del convegno la sottosegretaria al Ministero dell’Istruzione e del Merito, Paola Frassinetti, ha annunciato che dal prossimo anno il Liceo del Made in Italy, che sarà parte integrante dell’offerta scolastica italiana. «Un istituto – ha precisato Frassinetti – voluto per tutelare e promuovere il marchio italiano nel mondo. Si studieranno materie scolastiche, dalla storia dell’arte alla geografia economica, passando per la filosofia e il marketing territoriale, che inquadrano le potenzialità del prodotto italiano nei diversi territori con delle conoscenze specifiche che devono a essere approfondite per renderlo sempre più eccellente».
Il tema della formazione dei più giovani è stato anche al centro dell’intervento di Tiziana Nisini, vicepresidente della commissione Lavoro della Camera dei Deputati, che ha sottolineato la necessità di affrontare il disorientamento scolastico e di fornire supporto ai ragazzi nel passaggio da un percorso formativo all’altro, elogiando l’introduzione dei “docenti tutor” come un passo importante per aiutare i giovani a navigare nel mondo dell’istruzione e del lavoro. Mentre Antonello Giannelli, Presidente dell’Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici (ANP), ha sottolineato l’importanza di riordinare gli istituti tecnici per elevare il livello scolastico tecnico, osservando come «le materie umanistiche e scientifiche non sono in contrasto, ma complementari» e che entrambe sono «fondamentali per il successo dell’economia italiana».